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Scuola dolce scuola | Design per Bambini

Questo post è per tutti i genitori che come me hanno pensato di emigrare per dare un futuro migliore ai propri figli. Noi eravano proprio sul punto di emigrare infatti, avevamo deciso di accettare un’offerta di lavoro in Uk per me, ed oltre ad essere felice per il nuovo lavoro interessante che mi era stato offerto, ero seriamente convinta che un paio d’anni all’estero sarebbero stati un dono immenso per i miei figli. La scuola primaria in UK è buona, ma soprattutto la scuola in UK è ben censita. E’ stata Chiara di Machedavvero a svelarmi per prima dell’esistenza dell’Ofsted, l’organo che censisce e monitora le performance delle scuole in Uk.

All’ultimo momento è spuntata fuori a sorpresa una nuova offerta di lavoro in Italia e dunque dopo difficilissime e tribolatissime valutazioni abbiamo deciso di accettare e restare in Italia. Ora siamo qui che ci chiediamo a che scuola mandare nostra figlia.
(Mia figlia andrà infatti in prima a 5 anni ed 8 mesi, e perché è già molto interessata alla scrittura/lettura/matematica, ma soprattutto perché non sono felice della materna che frequenta).

E ci ritroviamo la sera a discutere di quello che vorremmo per lei, di cosa dovrebbe offrire la scuola ideale, di cosa vorremmo se avessimo la bacchetta magica. Mi sono ritornate in mente le parole che sentivo sempre ripetere da mia mamma, professoressa di italiano, storia e geografia alle medie ora in pensione. Lei da insegnante e mamma era infastidita da tutto quello che la società si aspettava dalla scuola: la scuola deve insegnare, insegnare l’italiano e la matematica, e poi insegnare il senso civico, il senso critico, l’educazione, la creatività. Insomma lei la sentivo sempre ripetere che il suo primo impegno era per essere una buona insegnante di italiano, storia e geografia, la sua passione, il resto lei lo lasciava alle famiglie!

Ed in effetti anche da una scuola non cerco chissà quale metodo didattico, quale progetto sperimentale. Io da una scuola voglio che siano insegnate le cose che vanno insegnate e bene.

Se però poi mi metto a pensare alle mie esigenze di mamma lavoratrice a tempo pieno, io sento molto forte il fatto che una scuola debba offrire anche un ambiente che concili l’apprendimento, e dunque in prima istanza un ambiente piacevole per i bambini che spesso devono trascorrerci otto lunghissime ore, insomma per me genitore di figli “a tempo pieno” l’infrastruttura scolastica è importante tanto quanto l’offerta formativa, visto che l’idea di lasciare mia figlia intere giornate in spazi inadeguati, poco luminosi, e poco piacevoli mi fa venire la pelle d’oca.

In Italia non c’è un sistema di monitoraggio così completo e soprattutto già sedimentato ed a regime da anni cone l’Ofsted in Uk, ma devo dire che il nostro Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca con il progetto Scuole in Chiaro ha fatto passi da gigante. In quasi tutte le scuole si può scaricare il POF presentato dal dirigente scolastico, si può visionare della statistica di base come in numero medio di alunni per classe, il numero medio di giorni di assenza del corpo insegnate confrontato con la media regionale e nazionale, e poi addirittura in pochi casi si possono visionare le valutazioni INVALSI. Insomma io sto studiando per arrivare al 28 febbraio (data di scadenza per l’iscrizione alle elementari) il più preparata possibile!

La segnalazione di oggi è una realizzazione compiuta in una delle classi pilota del progetto Space for Personalised Learning, promosso dal Department for Children, Schools and Familiesin Uk appunto. Il progetto che mostro nella foto è opera di Gavin Hughes, designer e progetto scovati su Behance.

Come mi piacerebbe che mia figlia trascorresse le ore di scuola in spazi del genere!

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