Oggi vi racconto la storia di un font per lettori con disturbi come la dislessia creato per la casa editrice Sinnos da Rachele Lo Piano, il font leggimi! Come sapete io ho un debole per la tipografia e quando in rete ho scoperto la storia di questo font tutto autoprodotto mi sono molto incuriosita. Navigando per il sito ho anche scoperto la lunga storia di questa casa editrice romana indipendente, nata nel carcere di Rebibbia. Non ho potuto resistere e ho contattato Rachele, la quale mi ha risposto con molto entusiasmo e disponibilità. La Sinnos poi ha gentilmente offerto il font leggimi che ho usato per la nuova immagine di testata del blog, GRAZIE!
Prima di lasciarvi alla storia del font leggimi! vi ricordo che a Bologna è in corso la fiera del libro per ragazzi e che la Sinnos presenta le sue novità editoriali allo stand B 08/ padiglione 26.
Ecco qui cosa mi ha raccontato Rachele Lo Piano:
Esperienze conosciute di font disegnati per la dislessia sono essenzialmente due: quella della Barrington Stoke, casa editrice inglese che da molti anni pubblica libri per ragazzi con difficoltà di lettura, e quella di Natascha Frensch, una designer che ha lei stessa problemi di dislessia e che ha disegnato il font read regular. Tuttavia il carattere dell’editore inglese ha dei costi proibitivi, mentre il secondo, fino a un paio di anni fa, non si poteva acquistare.
Per questi motivi abbiamo deciso di intraprendere una strada tutta nostra… con l’aiuto e il supporto di una mamma di bambina con problemi di dislessia, due logopediste e un’altra casa editrice con la quale abbiamo editato i primi titoli della collana leggimi! abbiamostudiato, disegnato e aggiornato il font leggimi! (anche lui!) fino alla sua forma attuale, rispetto alla quale abbiamo riscontri molto positivi da parte di tante persone, privati e scuole.
La particolarità di tutti i caratteri con questo scopo è la loro somiglianza. I due inglesi in particolare hanno forti richiami al font Sassoon, creato dalla designer Rosemary Sassoon (qui un’articolo interessante) a partire dalla grafia dei bambini che imparano a scrivere. Lei, la Sasson, è una signora sorprendente, ho seguito un suo seminario e ha capacità didattiche e un fascino strepitosi. Il suo font è conosciutissimo e utilizzatissimo praticamente ovunque nelle pubblicazioni rivolte ai più piccoli.
Il nostro font, che abbiamo creato ispirandoci ad uno dei font ritenuti più leggibili da chi si occupa di dislessia, l’Oranda (1987), è giunto ad assomigliare a questi due per passi successivi, applicando via via le correzioni e le aggiunte che ci sono state segnalate dai diversi utilizzatori.
Per chi volesse come noi autoprodursi un font adatto a lettori con dislessia, le condizioni necessarie alla leggibilità sono:1) massima differenziazione delle lettere speculari (b e d, p e q), attraverso l’uso di un orientamento diverso delle grazie, la diversificazione degli anelli, ecc.
2) la distanza (il track) tra i caratteri, che è leggermente maggiore rispetto ai font tradizionali.
3) assoluto divieto di utilizzare legature
Inoltre, intervengono a facilitare la lettura fattori diversi come la distanza tra le righe (abbiamo verificato che per il carattere leggimi! la formattazione ideale è un carattere di 13 pt con 18 pt di interlinea), la giustificazione a sinistra (non a blocco), l’uso di carta color legno che stanca meno gli occhi.